Roma è famosa per la sua bellezza, pari solo all’indolenza dei suoi cittadini, famosi a loro volta per una presunta incapacità organizzativa, la loro litigiosità interna, il caos, la scarsa programmazione e chi più ne ha, più ne metta.
I giocatori di backgammon, da parte loro, sono quanto di più anarchico e ingestibile ci possa essere nel mondo dello sport e del divertimento.
I giocatori di backgammon romani, quindi, rappresentano una miscela esplosiva che solo un miracolo può consentire di strutturare, guidare e organizzare.
Questo miracolo pare essere avvenuto. Il circolo romano di backgammon è oggi sicuramente il più florido in Italia sul piano quantitativo e, come spesso accade, dalla quantità sta venendo fuori anche la qualità.
Qualche anno fa cinque “saggi” hanno costituto una consiglio direttivo che in questi ultimi anni ha rivoluzionato formula e organizzazione del backgammon romano. Ma come diceva il vecchio saggio: chi è più saggio, il saggio stesso, o chi si rivolge al saggio per consiglio? Sembra uno scioglilingua, ma è un modo per ringraziare tutti, anche coloro che si lasciano docilmente condurre durante un duro campionato, che si dimostrano flessibili con gli avversari quando devono rinviare una partita, che pagano le loro quote senza fiatare, che si sottopongono senza battere ciglio alle sperimentazioni più fantasiose.
A Roma, il bacino d’utenza per il backgammon è enorme: se si considera che è un gioco molto popolare all’estero e nei ceti medio-alti nei paesi industrializzati, si può immaginare quanti giocatori potenziali o affermati ci siano nelle centinaia di ambasciate, consolati, legazioni, uffici di rappresentanza di aziende straniere, organizzazioni internazionali, multinazionali, ecc..
Purtuttavia, a causa della citata inefficienza e tentacolarità romane, questi giocatori sono stati a lungo irraggiungibili. Oggi, grazie ai progressi delle tecnologie della comunicazione e alla nuova struttura dell’Associazione Backgammon Roma, si sta cercando di passare dal pur fecondo spontaneismo degli anni novanta, all’efficienza e all’organizzazione di tipo aziendale del terzo millennio.
I primi vagiti (o meglio rotolii di dadi…) del Backgammon a Roma risalgono ai primi anni Novanta dello scorso secolo e dello scorso millennio, quando alcuni giocatori si riunivano sporadicamente a casa dell’uno o dell’altro, giungendo anche a organizzare qualche torneo in teatri o bar accoglienti.
Si è poi vagato per molti anni fra alberghi, circoli privati, bar e pub, fino a quando ci si è fermati stabilmente nell’ormai (per noi) mitico Foollyk, un bellissimo pub nel cuore di un quartiere residenziale, ma logisticamente comodo di Roma. I fratelli Marco, Raffaele e Fabrizio, ormai fanno parte della squadra, anche se solo Marco gioca regolarmente. Gli altri due sono addetti al vettovagliamento: Raffaele dietro al banco a servire birre e cocktail, Fabrizio a preparare panini che confermano la superiorità gastronomica italiana, anche quando si tratta di pasti così semplici.
Giochiamo di lunedì, quando il pub è chiuso per gli estranei, quindi lo abbiamo tutto per noi. Ogni settimana siamo almeno trenta-trentacinque, qualche volta anche quaranta, abbiamo la TV in caso di eventi sportivi, mangiamo veniamo direttamente dal lavoro, beviamo anche se veniamo direttamente dal lavoro, ridiamo soprattutto se veniamo direttamente dal lavoro, ci sfottiamo… e ovviamente giochiamo a backgammon.
Occasionalmente facciamo delle specie di conferenze/lezioni di backgammon, ma ammettiamo che su questo abbiamo ancora da lavorare. Per adesso portiamo avanti un campionato con una formula inizialmente definita “eretica”, perché stravolgeva il consacrato rito del torneo ad eliminazione, con tutte le conseguenze negative che chi gioca a backgammon ben conosce.
Facciamo quindi un vero e proprio campionato all’italiana, come il campionato di calcio, con un calendario e partite fisse ogni lunedì. Il bello (e anche il maggior costo) di questa formula è la possibilità di rinviare una partita in caso di malattia, lavoro, anniversario di matrimonio, etc.
Abbiamo due livelli di gioco Avanzati e Intermedi, in tutto quarantaquattro giocatori. La formula prevede che, alla fine della fase regolare, i primi quattordici degli avanzati e i primi quattro degli intermedi vadano a formare un tabellone dei playoff, ma con i giocatori che vengono più o meno premiati con la sistemazione nel tabellone a seconda di essere andati meglio o peggio degli altri durante la fase regolare. Per chiarire: i primi due sono sistemati in due caselle delle semifinali, il terzo e il quarto in due dei quarti di finale, il quinto e il sesto in due degli ottavi, mentre tutti gli altri avanzano da un tabellone quasi tradizionale.
Cominciamo a ottobre e finiamo a luglio. Di solito, in estate cerchiamo di fare campagne di scouting di nuovi giocatori, ma dall’anno scorso ci siamo fermati per motivi strutturali: se continuiamo a crescere in numero, sarà difficile mantenere un’organizzazione iperdilettantistica. Lasciamo quindi che i nuovi giocatori vengano a noi e li accogliamo con tutti gli onori e i festeggiamenti del caso, ma non li andiamo più a cercare.
Quindi siete tutti benvenuti, ma dovreste farvi avanti voi!
Per Informazioni: Massimo +39 3347554217
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